Nonostante i pochissimi giorni di recupero fisico e mentale dopo il trionfo a New York, il campionissimo non ha voluto rinunciare alla Davis
‘Intramontabile’. ‘Eterno’. ‘Cyborg’. O semplicemente, chiamatelo ‘leggenda’. Novak Djokovic, dall’alto delle sue 36 primavere sulle spalle, continua a scrivere pagine incredibili nella sua carriera e nell’intera storia del tennis.
Dopo aver trionfato sul cemento di Flushing Meadows incamerando il suo 24esimo Major in carriera, il fuoriclasse serbo non è voluto mancare all’appuntamento con la Coppa Davis e la sua Serbia, di scena a Valencia per la fase a gironi che avrebbe poi determinato le due qualificate alla Final Eight di Malaga.
Dapprima, nella giornata di venerdì 15 settembre, il primatista all time – in coabitazione con Margaret Court – di vittorie in tornei dello Slam, è scesoo in campo contro lo spagnolo Alejandro Davidovich-Fokina regalando alla formazione serba il punto decisivo per la qualificazione, estromettendo nel contempo la Spagna. Si è trattato, tra l’altro, della 20esima vittoria consecutiva in singolare in Davis, la 43esima in carriera, il che gli ha consentito di eguagliare il serbo più vittorioso di sempre, Nenad Zimonjic.
Il giorno successivo, non pago di aver dato il suo contributo decisivo alla ‘missione Malaga’, il fuoriclasse ha avanzato una richiesta particolare al suo capitano Victor Troicki. Il curioso retroscena è stato raccontato dai due nel corso della conferenza stampa seguita al confronto tra la Serbia e la Repubblica Ceca (finito 0-3), che ha chiuso il girone.
Djokovic, la tentazione è stata troppo forte
“Abbiamo parlato come squadra, e visto che matematicamente eravamo già qualificati per la fase finale, abbiamo pensato che non fosse necessario che giocassi in singolare. Volevo giocare il doppio, anche se eravamo 2-0. È la migliore formazione che possiamo avere per Malaga. Io e Nikola (Cacic, suo compagno nel match poi perso 7-5 6-7 10-3, ndr) giochiamo poco. Io in generale non gioco il doppio e l’allenamento è diverso da una partita ufficiale”, ha dichiarato Nole. Il cui attaccamento alla maglia della Nazionale è stato esaltato anche dallo stesso Troicki.
“Ti ringrazio per essere venuto. È incredibile che dopo una stagione così lunga, dopo aver vinto 3 tornei del Grande Slam e aver raggiunto la finale nell’altro, avendo terminato il torneo appena cinque giorni prima, trovi l’energia per venire“, ha detto il capitano degli slavi rivolgendosi direttamente a Nole. “Sono sicuro che fosse molto stanco. Ha 36 anni, ma non smette mai di fare il tifo per questi ragazzi tutto l’anno. È un grabde giocatore di squadra“, ha concluso.